La biblioteca digitale regionale della Campania: potenzialità e limiti del modello europeo
- Post by: Maria Silvia Assante
- 20 Dicembre 2021
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Da anni le politiche culturali stanno investendo in progetti di digitalizzazione, soprattutto di beni librari. Se infatti l’obiettivo ultimo della digitalizzazione del patrimonio è garantirne la sopravvivenza e permettere una più vasta e facile consultazione, questo processo ha però dei risvolti che vanno considerati: il rapporto fra istituzioni statali e aziende private, fra Regioni e fondi Europei, fra obiettivi e forze realmente a disposizione. In questo saggio, a partire dallo scenario europeo, si analizza il caso dell’Ecosistema Digitale della cultura della Regione Campania: Biblio-ARRCA, progetto visionario, sintesi di una direzione nazionale, che però si innesta in un settore, quello delle biblioteche pubbliche*, fortemente in crisi che avrebbe bisogno di un investimento non solo sul digitale ma soprattutto strutturale e umano. Ripensare alle biblioteche, infatti, significherebbe ripensare ai luoghi di cultura non solo come luoghi “economici” ma come centri di aggregazione sociale, di diffusione culturale e di crescita della società.
*Il saggio è stato completato verso la fine del 2020. Oggi la crisi è esplosa: ne è un esempio l’attuale questione della Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III” collocata in un’ala del Palazzo Reale, per volere di Benedetto Croce, e destinata, secondo progetto del Ministero, a essere spostata per poter sfruttare economicamente quegli spazi, messi a disposizione per grandi eventi a privati. La rivoluzione necessaria è quella di ripensare alla cultura come servizio pubblico, quindi anche come investimento “a perdere” ma per tutti, e non più come evento, effimero e redditizio per pochi.
