La biblioteca digitale regionale della Campania: potenzialità e limiti del modello europeo

Laptop with online library deep of field realistic 3D rendering

Da anni le politiche culturali stanno investendo in progetti di digitalizzazione, soprattutto di beni librari. Se infatti l’obiettivo ultimo della digitalizzazione del patrimonio è garantirne la sopravvivenza e permettere una più vasta e facile consultazione, questo processo ha però dei risvolti che vanno considerati: il rapporto fra istituzioni statali e aziende private, fra Regioni e fondi Europei, fra obiettivi e forze realmente a disposizione. In questo saggio, a partire dallo scenario europeo, si analizza il caso dell’Ecosistema Digitale della cultura della Regione Campania: Biblio-ARRCA, progetto visionario, sintesi di una direzione nazionale, che però si innesta in un settore, quello delle biblioteche pubbliche*, fortemente in crisi che avrebbe bisogno di un investimento non solo sul digitale ma soprattutto strutturale e umano. Ripensare alle biblioteche, infatti, significherebbe ripensare ai luoghi di cultura non solo come luoghi “economici” ma come centri di aggregazione sociale, di diffusione culturale e di crescita della società.

*Il saggio è stato completato verso la fine del 2020. Oggi la crisi è esplosa: ne è un esempio l’attuale questione della Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III” collocata in un’ala del Palazzo Reale, per volere di Benedetto Croce, e destinata, secondo progetto del Ministero, a essere spostata per poter sfruttare economicamente quegli spazi, messi a disposizione per grandi eventi a privati. La rivoluzione necessaria è quella di ripensare alla cultura come servizio pubblico, quindi anche come investimento “a perdere” ma per tutti, e non più come evento, effimero e redditizio per pochi.

CONTINUA A LEGGERE IL PAPER

Categories: